Cominciano a fiorire le degustazioni monotematiche di “Bollicine Minori” e questo, ad un precursore di tempi come me non può che fare estremo piacere.
Ad Alba, lo scorso 26 giugno, e mi scuso per non aver tempestivamente dato notizia, si è svolta la 1° degustazione “Nebbiolo Noblesse – Le bolle nobili del Nebbiolo”.
I presenti, fra cui il sottoscritto, hanno potuto degustare metodi classici del nascente consorzio del Nebbione.
Il progetto nato nel 2010 dall’intuizione dell’enologo Sergio Morino, consiste nell’utilizzare come materia prima le punte dei grappoli di Nebbiolo che normalmente venivano tagliate e gettate perché di difficile maturazione.
Da queste parti di grappolo, ricche di acidità, rifermentate in bottiglia con una sosta minima di 40 mesi sui lieviti, ma alcuni dei sei produttori presenti hanno già in cantina prodotti oltre 60 mesi, con dosaggi minimi, extra brut, si ottengono bollicine di grande pregio.
Non sono prodotti facili da somministrare al grande pubblico, ma incontrano le preferenze dei palati abituati a bere prodotti “duri”. Pregio di questi prodotti è quello di far riconoscere al meglio il territorio di provenienza.
Qui sta il vero problema del progetto Nebbione. Già i territori delle Langhe, sede di quattro delle aziende aderenti al progetto, sono diversissimi fra loro, se poi allarghiamo il raggio di azione fino a Gattinara ed includiamo la vicina Valle d’Aosta ed in un prossimo futuro la Valtellina è facile capire che i prodotti saranno diversi gli uni dagli altri.
In fase di degustazione quanto detto è apparso in maniera eclatante. Dalle note minerali del valdostano La Kiuva a quelle cremose di Enzo Boglietti il territorio emerge, ma è completamente differente.
Vero è che i numeri sono bassi per cui questo è, ed in animo dei produttori e di farlo rimanere, un prodotto di nicchia solo per pochi. Cosi dovrà essere anche perché una promozione commerciale basata su di un vitigno anziché su di un territorio genera sicuramente confusione nel consumatore. Anche il posizionamento commerciale è orientato sulla fascia alta per cui, a meno di una esplosione mediatica, la domanda dovrebbe restare contenuta dall’offerta.
Sicuramente saranno di difficile reperibilità, ma se passate in zona o se avete voglia di ampliare il vostro spettro cognitivo, vi consiglio vivamente di provarli.