Anche per quest’anno siamo riusciti nell’impresa, sempre stimolante e di grande soddisfazione, di degustare oltre trenta campioni differenti per uvaggio, zona e metodo di produzione tutti provenienti da zone non commercialmente vocate.
Le quattro serate hanno visto l’avvicendarsi di oltre 70 degustatori “bubbles lover” con un incremento di circa il 20% rispetto alla passata edizione, segno tangibile del crescente interesse verso questo genere di prodotti. Opinione diffusa fra chi ha partecipato è che il temine “bollicine minori” stia cominciando ad andare stretto a questi prodotti che invece dimostrano di avere raggiunto, in molti casi, una maturità stilistica di tutto rispetto.
Ringrazio tutti i degustatori e che hanno ravvivato le serate con aneddoti personali o che hanno voluto approfondire tematiche relative al territorio, al vitigno ad al metodo utilizzato per la produzione delle bollicine.
Diamo appuntamento al prossimo anno che speriamo sia ancora più interessante, a chi ha piacere di degustare con noi, senza pregiudizi, questo genere di “bollicine”. Come per la passata edizione nella serata conclusiva abbiamo arroccato il servizio fra i rosè ed i prodotti in bianco per rispettare, con i dovuti accorgimenti del caso, la regola aurea che si basa sulla permanenza dei prodotti sui lieviti. Di seguito le note di degustazione.
Sicilia: Avide, “Natural Rosé”, Pas Dosé s.a, Frappato 100%
Il primo dei due rosati in degustazione proviene dalla zona di Comiso a poca distanza dal “triangolo barocco” costituito da Ragusa, Modica e Scicli. Proveniente da uve frappato in purezza, vitigno di origine iberiche ma ben naturalizzato in Sicilia, il vino risente di questa influenza barocca nella sua fase gustativa. Ma andiamo con ordine. Alla vista ha una veste tendente al salmone quindi con una tonalità carica di rosa con buon perlage. All’olfatto apre con sensazioni di piccoli frutti rossi ben delineati come mirtilli e ribes, accenno di gelsomino e note casearie tendenti alla crosta di formaggio. In bocca gioca sulla struttura. La bollicina è esplosiva ma si stacca troppo dal liquido rendendolo privo di quella pungenza piacevole nel proseguo della beva. Piacevole freschezza che bilancia il tenore alcolico. Con l’aumentare della temperatura il carattere “vinoso” esce con rinnovata forza.
Lombardia: Ravarini Gianluigi, Pas Dosé s.a., Pn 100%
Ci spostiamo a Monticelli Brusati in Franciacorta ed i più attendi di voi si domanderanno: che ci fa un Franciacorta nelle Bollicine minori ? Presto detto: il produttore ha deciso di non sottostare alle regole del consorzio e quindi non utilizza la dizione Franciacorta ma semplicemente Metodo Classico. DI colore scarico buccia di cipolla tanto da poterlo confondere con un bianco, con ottimo perlage fine e persistente. Naso non di impatto ma variegato nelle sensazioni. Si parte da piccoli frutti rossi come mora selvatica per passare a sensazioni pomacee per virare su accenni di tostatura come noccioline americane e pop corn. In bocca l’attacco è verticale. La bollicina si fa sentire sulla lingua, rotolando con piacevolezza. Freschezza e sapidità domano la componente alcolica che fa segnare 13%. Equilibrio dinamico regolato da un buon finale sapido che prolunga il ricordo.
DOC Portofino: Bisson,”Abissi” Pas Dosé 2012, Bianchetta 80%, Vermentino 10%, Cimixia 10%
Ritroviamo una piacevole conoscenza della prima edizione, degustata come allora nell’ultima serata, anche se nella versione attuale troviamo la partecipazione dell’autoctona Cimixia non presente nel 2010. La bottiglia incrostata, di mitili ha riscosso indubbio successo al momento della mescita. Versato nel bevante produce una soffice e durevole schiuma bianca che lascia spazio ad un bel colore giallo con ottimo perlage in risalita da diversi punti. Naso di media intensità ma piacevolmente variegato. Si percepisce subito una noto minerale riconducibile ad una sensazione di iodio tipico delle giornate di libeccio sul mare, per arricchirsi di note agrumate di pompelmo e definirsi in note di pomacee a pasta bianca come pesche. In bocca la bollicina irrompe come un onda del mare ma resta fusa nel liquido solleticandoci con un tenue pizzicore. Equilibrato, e con buona struttura lascia il suo ricordo per parecchio tempo dopo la deglutizione.
Emilia Romagna: Fratelli Piacentini, “Sensazioni”, Pas Dosé s.a., Ch 100%
Tiratura limitata anche per questo prodotto che nasce come vino destinato alla famiglia per volere del padre Valentino appassionato di prodotti d’oltrealpe. Fatto assaggiare agli amici e conoscenti ed avendo riscosso plausi da tutti, il prodotto è stato commercializzato per la prima volta nel 2009. Piacevole alla vista con un bel giallo paglierino e buona produzione di schiuma e parlage. Al naso il vitigno di provenienza si fa riconoscere con sensazioni tipiche di frutta a pasta bianca, ma si avverte anche una pungente nota agrumata di limone e lime. In bocca è avvolgente, di buon equilibrio basato più sulla freschezza che sulla parte sapida, un prodotto con beva femminile. Un maggiore grip sia come bolla che come sapidità sarebbero da prendere in considerazione per le prossime vendemmie.
Lombardia: Cobue, “Zero”, Pas Dosé, s.a.Ch 100%
Secondo dei due prodotti dell’azienda di Pozzolengo che avevamo a disposizione per il nostro ciclo di degustazioni. Stessa base, differente dosaggio; in questo caso siamo di fronte ad un pas dosé. Vista intrigante sia per formazione di schiuma che per produzione e grana di bollicine. Al naso è molto simile alla versione brut, con accenni di fruttato a pasta bianca impreziosito però da una suadente nota minerale. L’attacco in bocca non è tagliente, anzi piuttosto morbido per la tipologia in questione. Bollicina rotonda e integrata, buon equilibrio fra le componente sia in assonanza che in contrapposizione. Sul finale di beva si percepisce una nota sapida, che avremmo preferito sentire prima, che allunga il gusto in bocca.
Lombardia: Perla del Garda, Pas Dosé 2010 Turbiana 100%
Come per lo chardonnay, anche per la turbiana si tratta di una riconferma in quanto questa magnum, sebbene nel millesimo 2008, fu già degustata nella prima edizione di Figli di una Bollicina Minore. Colore carico alla mescita con buona schiuma e numerose catenelle di bollicine che si levano dal bevante. Naso intenso e con buoni riconoscimenti fruttati, pomacee a pasta bianca, sensazioni agrumate ed un leggero minerale. Bocca coerente con quanto promesso a livello olfattivo. Piacevole freschezza in equilibrio con la sapidità e ben contrapposte al tenore alcolico. La pungenza della bollicina ci accompagna fino a fine deglutizione mantenendo il giusto grip gustativo.
DOC Lugana: Cà Lojera, “Bellè”, Pas Dosé 2011, Turbiana 100%
Restiamo in zona per degustare un’altra turbiana in purezza, che avevamo già avuto modo di degustare due anni fa, anche se il nome del prodotto era Tur Blanc anziché Bellè. Colore carico come il precedente ma con riflessi più sul dorato; ottima brillantezza dovuta al fine perlage che si sviluppa dopo la mescita. Naso che stenta a concedersi ma di impatto. Parte con sensazioni di frutta matura, accenni tostati e di humus e chiude con una nota speziata di peperoncino. In bocca entra con buona struttura, non scivola via ma si impadronisce di tutta la cavità. Si percepisce bene la nota sapida che supporta ed esalta la freschezza tipica del vitigno. Bollicina composta che completa la piacevolezza di beva.
Piemonte: Rizzi, Pas Dosé s.a, Ch 65%, Nebbiolo 18%, Pn 17%
Chiudiamo la nostra degustazione, ed il ciclo di quest’anno, con un prodotto che sosta ben 60 mesi sui lieviti. Interessante la parte di nebbiolo che lavora dietro le quinte a servizio dello chardonnay. Colore acceso e brillante alla vista adorno di una miriade bi piccole e sinuose bollicine. Naso abbastanza variegato e di buon impatto. Si percepisce una nota terrosa e di humus su di un letto di frutta matura ed ha sprazzi ancora per ritorni agrumati di gioventù. In bocca è elegante e ripropone la nota terrosa percepita al naso con polverosa terrosità. Bolla fine, rotonda ed integrata nell’ampia struttura del vino. Fresco, piacevolmente sapido e ben equilibrato. Decisamente una bella conoscenza che chiude egregiamente il nostro viaggio.