Anche l’edizione del lustro chiude i battenti. Pensavo fosse già un successo ripetere quanto raggiunto lo scorso anno, ma la sete di bollicine metodo classico, in Versilia è tanta e gli appassionati aumentano a vista d’occhio. Polverizzato anche il record della manifestazione con una presenza media di 27 partecipanti a serata. Incremento a due cifre della media presenze in confronto alla passata edizione. Le trenta selezionate aziende hanno proposto i loro prodotti, unici, ricercati e mai banali. Per questa edizione la presenza in loco dei produttori, che hanno voluto partecipare, ha impreziosito di inediti racconti la descrizione dei prodotti. I miei compagni di viaggio che mi hanno affiancato nelle degustazioni si sono dimostrati – io ne ero sicuro, ma loro hanno dovuto prenderne coscienza – all’altezza della situazione. Ringrazio quindi, in ordine di apparizione, Marco, Maurizio, Fabrizio e Roberta che hanno saputo districarsi fra le mille domande poste dai partecipanti delle varie serate. Un caloroso ringraziamento va anche a Carlos e Daniele i proprietari di Olive a cena che ci hanno ospitato. Cordiali, attenti alle nostre richieste tecniche e non, ci hanno sempre supportato col sorriso sulle labbra, per non parlare poi degli “sciaboliamolo” after hours ..;-) La serata conclusiva è stato un viaggio trionfale fra alcune regioni d’Italia, da Nord a Sud, con prodotti provenienti da uve autoctone in purezza, cuvée tradizionali, grandi formati… Ma perché non vi date una letta delle singole degustazioni?…;-)
Puglia, Cantine 7 Campanili, “Libiam” Brut s.a. Bombino Bianco 100%
E’ la terza volta che incontriamo questa cantina di San Severo. Nei rosé, poi in quella dei dosaggi bassi e stasera nella versione Brut. Inutile tediarvi con riferimenti geografici od ampelografici che potete trovare nelle passate degustazioni, per cui prendiamo in mano il bicchiere ed iniziamo il nostro viaggio. Prima però una chicca che mi ero tenuto fino a questo momento. La Cantina per rendere omaggio a San Severo, nota come la città dei sette campanili, ha voluto assumerne il nome. Grazie a bicchieri differenti dalle altre serate, l’aspetto visivo finalmente riesce ad emergere: ci accoglie con un bel giallo paglierino impreziosito da diversi fili di fini e briose bollicine. Al naso ha una buona spinta di profumi che devono essere però cercati nelle famiglie e riconoscimenti. Oltre ad un buon agrumato e fruttato, si percepisce una nota di frutta secca ed una piacevole mineralità, derivanti da una permanenza sui lieviti di 18 mesi. In bocca la bollicina è composta e fa il suo lavoro di appoggio all’acidità. In bocca l’agrume prende la forma di pompelmo e la frutta secca diventa una piacevole nocciola. Il finale è sapido grazie anche alla falda acquifera salmastra che scorre sotto le vigne. Più piacevole della versione pas dosè lo possiamo definire gastronomico.
Veneto, Ancilla, “A” Brut Rosè s.a. Pinot Nero 100%
Luisella Benedetti, attuale proprietaria delle due aziende che formano il brand Ancilla ci introduce nella sua famiglia di vignaiole a struttura matriarcale. Ancilla infatti era il nome della nonna capostipite dell’azienda vitivinicola. Le vigne vengono allevate su terreni di medio impasto con uno strato di ghiaia sui 15 metri. Le operazioni in vigna sono fatte tutte manualmente allo scopo di ottenere le migliori uve possibili per usare meno solforosa possibile. La terza generazione strizza l’occhio anche alla tecnologia avendo dotato i vigneti di uno dei pochi impianti antigrandine, flagello delle vite, presenti in zona. Per non stressare le viti nei periodi di siccità le vigne sono dotate di irrigazione di supporto. Versato nei bicchiere forma un’abbondante schiuma segno di struttura. Colore rosa tenue, molto femminile in linea con la filosofia aziendale, ma anche necessario per evitare ossidazioni nel periodo di maturazione. Naso caratterizzato dal vitigno di provenienza. Piccoli frutti rossi, vivaci, pungenti pizzicano le nostre narici. Ribes e fragolina di bosco ci inebriano. In bocca la bollicina, grazie alla permanenza di 24 mesi sui lieviti, è bene integrata. Rotola setosa in maniera molto femminile e suadente. Impatto di freschezza con ricordi di melograno ed una chiusa piacevolmente minerale. Equilibrato al gusto e lungo nel ricordo. Aspettiamo di sentire gli esperimenti che riposano in cantina con permanenze sui lieviti fino a 60 mesi…
Lombardia, La Perla, “La Perla” Extra Brut s.a. Pignola 100%
Ci spostiamo di poco ed andiamo in Lombardia, precisamente in Valgella, la più grande delle sotto zone della Valtellina Superiore. Qui Marco Triacca utilizza l’uva nera Pignola, generalmente vinificata in rosso come gregaria nei vini di Valtellina, per produrre questa bollicina di montagna. Per aumentare la stabilità del vino Marco utilizza sia l’iperossidazione del mosto che la successiva fermentazione malolattica. Alla vista è di un giallo paglierino scarico con alcuni riflessi verdolini ad indicarci sia la gioventù del prodotto che la sua provenienza montana. Il perlage è invitante ed avvolgente e rifrange molto bene la luce. Lo spettro olfattivo, di media intensità, apre con ricordi agrumati, supportato da fiori bianchi dal profumo pungente, ed una tipica nota minerale. In bocca la bollicina entra elegante, rotola sulla lingua e resta bene integrata nel vino; per essere perfetta dovrebbe rimanere un secondo in più. Se pensiamo che il prodotto matura 24 mesi sui lieviti ci verrebbe da ipotizzare che una maggiore permanenza possa eliminare questa lieve imperfezione. Mantiene quanto aveva promesso alla vista ed al naso. Freschezza in bella evidenza con rimandi agrumati che nel finale della beva chiudono con ricordi di frutta secca. La sapidità entra in gioco sul fine beva e va a sorreggere le durezze nel momento in cui cala la pungenza della bollicina. E’ un prodotto verticale, che resta bene posizionato sul centro della lingua. Godibile adesso ha la possibilità di migliorare l’equilibrio negli anni a venire.
Veneto, Tenuta Tomasella, “Cuvée 38” s.a. Pinot nero 60%, Chardonnay 20%, Pinot Bianco 20%.
L’azienda si trova in Veneto, dove ha i tre quarti di vigneti, a confine con il Friuli, dove possiede il restante quarto. Pur essendo in una zona vocata ad altri tipi di bollicine, l’amore per la Francia ha convinto la proprietà ad iniziare 7 anni fa un percorso per ottenere un metodo classico. Come ci fa giustamente notare Cristina Della Gaspera, rappresentante l’azienda, il progetto è ancora in divenire e quindi sono possibili cambiamenti di rotta. Versato nel bicchiere sviluppa una buona schiuma che si dirada in una persistente collarette. Di colore paglierino è arricchito alla vista da diversi fili di piccole e continue bollicine. Al naso i profumi sono più avvolgenti e caldi del precedente. In effetti la permanenza sui lieviti di 38 mesi, da cui il nome del prodotto, dona una struttura maggiore. I riconoscimenti sono di frutti tropicali non maturi come mango e papaia mentre i fiori bianchi sono ben maturi. Assaggiamolo. In bocca entra con classe. La bollicina è in punta di piedi, rotola leggiadra assieme al vino. Un maggior grip forse avrebbe donato più personalità al prodotto. La freschezza torna ad essere associabile ad agrumi come il cedro, la sapidità resta compressa dalla freschezza e sorretta dalla setosa bollicina. Buono l’equilibrio gustativo e la permanenza del ricordo dopo la deglutizione.
Sicilia, Ferreri, Brut 2012 Catarratto 100%
L’azienda si trova a Santa Ninfa, nella valle del Belice fra Gibellina Nuova e la Grotta di Santa Ninfa. Per la realizzazione di questo prodotto hanno voluto puntare su di un vitigno autoctono come il Cataratto. Per molto tempo quest’uva è stata sottovalutata e poco utilizzata anche nei vini fermi, ma la sua innata acidità ha convinto la Cantina a spumantizzarla con il metodo Classico. Di colore paglierino pieno, lascia trasparire la sua provenienza da zona calda. Perlage di tutto rispetto e buona estrazione di sostanza che appare nella collarette dopo la mescita. Al naso l’attacco è tipico di questa tipologia di prodotto. La crosta di pane, che non avevamo ancora sottolineato, qui caratterizza l’ingresso del prodotto. Il corredo fruttato si posiziona su frutta a pasta gialla come pesca e l’agrumato sottostante ricorda gli agrumi di Sicilia. In bocca, complice la sosta sui lieviti di 45 mesi, la bollicina dopo un attacco esuberante, è fine e suadente. La freschezza è copiosa ed in sintonia con quanto percepito al naso. La struttura è maggiore di quella sentita finora, ma non inficia l’equilibrio del vino. Sul finale di bocca fa la sua comparsa una mandorla tostata. Una bella bollicina del Sud che testimonia come ormai si possano fare prodotti di qualità in tutte le zone d’Italia.
Emilia Romagna, Cantina Valtidone, “Perlage” s.a. Chardonnay 80%, Pinot Nero 20%.
La Cantina Sociale, che quest’anno festeggia i 50 anni di attività, rappresentata da Antonio Montano si trova a Borgo Valtidone nel Piacentino, ma a confine con l’Oltrepò Pavese. I vini realizzati grazie ai conferimenti dei 220 soci sono per lo più i tipici regionali, ma da circa 20 anni con un occhio alle bollicine di pregio. Il prodotto in degustazione viene fatto solo in bottiglie magnum per aumentarne la qualità. L’ingresso di Francesco Fissore con un passato in Oltrepò porterà dei sostanziali cambiamenti nel “Perlage” con un arrocco nella cuvée che sarà disponibile dal nuovo anno. In cantiere hanno già messo anche la realizzazione di un Pas Dosè che speriamo poter degustare nelle prossime edizioni. Ma ora concentriamoci su questa bottiglia. Colore giallo paglierino con buona produzione di perlage. Le catenelle di risalita si avvolgono le une alle altre in sinuose spirali. Anche in questo caso l’attacco olfattivo ha dei richiami di lievito, di pasticceria, supportato da frutta a pasta gialla ed a ricordi di mallo di noce. I profumi sono avvolgenti e non pungenti. In bocca la bollicina si manifesta in tutta la sua irruenza, ma poi accompagna il gusto sostenendo la freschezza. La salivazione con ricordi di frutti tropicali, non prosegue dopo la beva, ma si asciuga lasciando la bocca perfettamente pulita. Equilibrato al gusto, piacevolmente soporifero, maturo. Speriamo che in cantina abbiano una riserva di questa cuvée cosi da poterla riassagigare in comparazione con la nuova…