FBM10 ci siamo, e in grande stile!

Lo scorso 31 ottobre, con la prima serata del ciclo di degustazione di vini della decima FBM, abbiamo passato la notte di Halloween in modo alternativo, nessun dolcetto o scherzetto, ma solo tante bollicine. Come anticipato ai presenti della serata, non si è trattato di un incontro istituzionale: è stata una serata frizzante, nel vero senso della parola, in cui The Bubbles Lord – il “mattatore” dell’evento – ha smorzato ogni serietà con il suo entusiasmo effervescente.  Come spesso accade in tali riunioni informali, vecchi e nuovi amici sono stati trasportati attraverso un viaggio di cinque metodi di stile selezionati provenienti da tre importanti zone vinicole d’Italia: Lombardia, Piemonte e Toscana.

Ognuno dei bicchieri ha sviluppato la trama di una vite, di una particolare area e del fragile legame che li connette. I vini spumanti ci hanno trasportato dalle alture lombarde della Franciacorta alle dolci colline dell’oltrepò e del mantovano per poi spostarsi nel vicino Piemonte, e infine, colpendoci con l’ austera potenza della Toscana, facendo emergere sfumature diverse ma armoniche, regalando un vero dialogo tra terroir e tradizione.

Grazie alla speciale partecipazione del rappresentante di La Leccia, Lorenzo Bagnoli, abbiamo ulteriormente appreso alcuni nuovi e tecnici aspetti del processo di vinificazione che hanno arricchito la nostra serata con intelligenza e interesse.

In effetti, i vini hanno soddisfatto notevolmente le aspettative evocando quella combinazione di sorpresa e gratificazione che ogni amante del vino si aspetta.

Sei rimasto a casa? Allora è proprio il caso di prenotare un posto per il prossimo incontro, giovedì 7 novembre: ti aspetto con nuove sorprese, per proseguire insieme questo viaggio nel mondo delle bollicine.

DOCG Franciacorta: Colline della Stella, Pas Dosè Rosé 2020,  pds 25,  Pinot nero 100%

Colline della Stella è una cantina che affonda le radici nella passione di Andrea Arici, il giovane fondatore che, alla fine degli anni Novanta, decise di recuperare i vigneti terrazzati abbandonati di Gussago, nel cuore della Franciacorta settentrionale. Proprio qui, su terreni calcarei e perfettamente drenanti di origine prealpina – distinti nettamente dalla maggioranza dei suoli dell’area centrale della Franciacorta – prendono vita vini di sorprendente mineralità. Andrea, mosso da un profondo rispetto per il territorio e da un’intuizione audace, nel 2002 ha scelto con coraggio di seguire una strada senza compromessi: dedicarsi unicamente alla produzione di Franciacorta non dosati. Una scelta di autenticità e trasparenza, che lascia emergere appieno il carattere tagliente e intrigante della mineralità di queste terre, esaltandone l’essenza dal vigneto al calice.

 Il Franciacorta Rosé Dosaggio Zero, un Pinot Nero in purezza incarna l’essenza più pura del territorio.

Questo Rosé spicca per il suo colore rosa brillante, esaltato da riflessi luminosi che anticipano il carattere intenso e raffinato del vino. Al naso sprigiona aromi di agrumi freschi, pompelmo rosa, lampone e ribes rosso, accompagnati da note floreali, speziate, accenni di melagrana e mandorla fresca. La vinificazione segue rigorosamente il Metodo Classico, con affinamento sur lattes per 25 mesi, garantendo così un sorso complesso, vibrante e di grande lunghezza.

In bocca, l’acidità viva e la mineralità spiccata conferiscono al Rosé di Andrea un finale secco e persistente, con una vena salina che riporta all’essenza del terroir di Gussago. Perfetto per chi ricerca un Franciacorta autentico, senza compromessi zuccherini, è un rosé che celebra la purezza e la sincerità del Pinot Nero.

Lombardia: Manuelina, Extra Brut Rosé 2020,  pds 36,  Pinot nero 100%

Abbiamo già conosciuto l’azienda Manuelina in FBM9. Distinta dal nome della figlia di Paolo, Manuela, la cantina Manuelina rappresenta un’impronta singolare in una zona ricca di cantine omonime. Qui si privilegia un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, con interventi minimi e concimazioni organiche, mantenendo una produzione artigianale volta all’eccellenza.

Il 145 Pinot Nero Extra Brut Rosé Metodo Classico è un omaggio autentico al terroir e all’impegno della cantina. Il nome “145” fa riferimento alla particella catastale del vigneto, da cui provengono le uve di Pinot Nero raccolte a mano a fine agosto.

Questo spumante rivela alla vista un delicato rosa antico, con un perlage finissimo e persistente. Il contatto breve con le bucce durante la pressatura dona la sfumatura rosata, mentre i 36 mesi di affinamento sui lieviti conferiscono complessità e intensità al bouquet.

Al naso si percepiscono eleganti profumi di fragoline di bosco, ribes, lamponi, accompagnati da lievi note agrumate e floreali di rosa.

Al palato, l’Oltrepò Pavese 145 si esprime in modo cremoso e sapido, con un’equilibrata mineralità che esalta la struttura tipica del Pinot Nero. Il finale lungo, fresco e con una piacevole sfumatura agrumata, rende questo Rosé una scelta versatile, capace di accompagnare piatti importanti.

Lombardia: Casa Primavera, Brut s.a., pds 36, Chardonnay 90%, Pinot nero 10%

L’Azienda Agricola Casa Primavera, affacciata sulle colline moreniche dell’Alto Mantovano e a pochi passi dal Lago di Garda, è una realtà di grande autenticità e passione tramandata da generazioni. Nata negli anni Cinquanta come podere agricolo, Casa Primavera si è progressivamente dedicata alla viticoltura, trasformandosi negli anni Ottanta in una delle prime cantine dell’alto mantovano. Con circa 10 ettari di vigneti, la famiglia Ogliosi, che oggi comprende anche la nuova generazione con Manuel e Ilenia, coltiva vitigni come Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Merlot, rispettando le tradizioni e valorizzando la qualità in ogni passaggio. L’intera filiera produttiva, dalla vendemmia all’imbottigliamento, avviene internamente, con un’attenzione particolare alla selezione delle uve e alla vinificazione in modo da esaltare le qualità del terroir e la vocazione del territorio a vini di grande carattere e spessore.

Da Cavriana, storica zona in cui la rifermentazione in bottiglia affonda le radici nei tempi, proviene questo Metodo Classico che rivela tutta l’esperienza e la cura artigianale dell’azienda. Ottenuto da una base di Chardonnay al 90% e Pinot Nero al 10%, questo Brut viene prodotto con pressatura soffice delle uve, raccolte rigorosamente a mano per garantire qualità e freschezza.

Il metodo tradizionale prevede un lungo affinamento in catasta a temperatura controllata, il nostro campione riposa 36 mesi sulle proprie fecce, arricchendo così il vino di complessità e finezza. Dopo la sboccatura, lo spumante affina ulteriormente per sei mesi in bottiglia, acquistando equilibrio e armonia.

Nel calice si presenta con un elegante colore giallo paglierino dai riflessi dorati, mentre il bouquet è fine e caratteristico, con note sottili e invitanti. Al palato, è fresco e delicato, con una piacevole acidità che lo rende perfetto per accompagnare piatti leggeri. Questo spumante è stato capace di capace di regalarci un’esperienza di degustazione elegante e ricercata, espressione sincera del territorio e della tradizione vinicola dell’Alto Mantovano.

Piemonte: Cantina Passone Massimiliano, “Bolletta” Brut s.a., pds 36, Nascetta 100%

Nel cuore delle Langhe, precisamente a Novello, l’Azienda Passone Massimiliano rappresenta una preziosa eredità vinicola, tramandata per ben quattro generazioni. Fondata da papà Renzo, la cantina si dedica con profondo rispetto alla coltivazione della Nas-cëtta, un vitigno autoctono raro, antico e connotato da grande personalità. Nel 2020, la cantina ha inaugurato la sua sede a Località Corini, dando vita a un ambiente in cui la tradizione piemontese incontra l’innovazione. La vinificazione, infatti, avviene esclusivamente in acciaio per esaltare la freschezza e l’identità di questo vitigno unico, mantenendo intatte le sue caratteristiche aromatiche senza sovrastrutture.

Tra le interpretazioni di questo vitigno dell’azienda troviamo anche il Brut, un Metodo Classico 100% Nas-cëtta, singolare e affascinante per originalità. Le uve vengono raccolte a mano, seguite da una pressatura diretta per preservare la delicatezza del mosto. La prima fermentazione e l’affinamento si svolgono in acciaio inox, con il tiraggio delle bottiglie che avviene nella primavera successiva alla vendemmia. L’affinamento sui lieviti per un periodo di 36 mesi conferisce complessità e profondità a questo spumante, che nel bicchiere svela un intrigante bouquet di agrumi maturi, bouquet di fiori bianchi e un tocco di mela verde, con una nota di ginger a fare da filo conduttore.

In bocca, si percepisce una bollicina contenuta e vivace freschezza, si sommano ricordi di pera non percepiti al naso che si alternano a una lieve salinità, segno inconfondibile del terroir delle Langhe. La Nas-cëtta, così declinata, esprime al meglio il suo carattere equilibrato, con una vivace acidità che lo rende piacevole e innovativo.

Toscana: La Leccia, “Rubedo” Pas Dosé 2019,  pds 48, Sangiovese 100%

Nel cuore delle colline toscane di Montespertoli, la cantina La Leccia è un gioiello di passione e audacia enologica. La famiglia Bagnoli, custode di questa terra circondata da lecci e protetta dalle dolci pendici del Montalbano, ha saputo dare voce a un progetto audace: trasformare il Sangiovese, vitigno iconico dei rossi toscani, in uno spumante Metodo Classico di rara eleganza e complessità. Qui, il microclima unico e il terreno calcareo conferiscono alle uve Sangiovese carattere e struttura, che in “Rubedo” trovano massima espressione.

Il Rubedo, di cui avevamo degustato la versione 60 mesi in FBM9, è un’esaltazione della purezza del Sangiovese. Affinato per 48 mesi sui lieviti, “Rubedo” racchiude l’evoluzione e la metamorfosi di un vitigno che trascende i canoni tradizionali per giungere a un risultato straordinario.

Alla vista veniamo accolti da un colore buccia di cipolla tenue che cattura la luce, rendendo il calice brillante e seducente. Il perlage, fine, numeroso e persistente, danza con grazia, anticipando le sensazioni odorose che si sprigionano al naso.

In apertura, emergono fragranti sentori di kumquat, gelso, poi frutti di bosco, e una leggera nota di mela renetta acerba.

In bocca, “Rubedo” rivela la sua identità: una freschezza vivida, ben bilanciata da un frutto maturo e delicato, che lascia spazio a un timbro deciso ma armonico. L’acidità vibrante accompagna il sorso, mentre un fondo minerale e una leggera astringenza rimandano alle radici toscane del Sangiovese.

La produzione limitata a 3500 bottiglie e la sua unicità rendono il Rubedo una visione che crede nel potenziale del Sangiovese e nel valore della tradizione reinterpretata con audacia.

Vi aspetto per la serata del 07/11…

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