Champagne Cuvée Luise pommery 1999. 60% Chardonnay, 40% Pinot nero.
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Apriamo le danze con questa cuvée che sulla carta dovrebbe essere una cosa unica. A detta di molta della stampa specializzata una delle massime espressioni dello champagne. In effetti questo prodotto unico pensato in onore di Louise Pommery ha tutte le carte in regola per esserlo: Avize e Cramant per lo Chardonnay, Ay per il Pinot Nero.
Con il dovuto rispetto e la giusta dose di timore reverenziale ci apprestiamo alla degustazione. Occorre dire subito che la temperatura di servizio non è perfetta: un paio di gradi sopra il limite consentito. Alla mescita produce una bella schiuma, una discreta persistente fontanella e un perlage fine e persistente. Al naso il primo stop. Ci aspettavamo un bouquet molto più complesso ed espressivo invece si presenta abbastanza scontroso con pochi profumi percettibili per via diretta: pasticceria, creme caramel, mandorla e nocciola è tutto quello che si riesce a percepire; abbastanza anonimo. Lo portiamo alla bocca. L’entrata è buona, avvolge tutta la cavità orale con una bollicina setosa e rotonda, ma subito dopo ha un cedimento per poi tornare sul finale di bocca con una bella sensazione minerale. La freschezza è giocata su ricordi agrumati, di pomacee e note di gesso. Sicuramente un bel prodotto, ma non ci ha entusiasmato più di tanto.