Chiusura col botto ieri sera Giovedì 28 Novembre nella cantinetta del Ristorante l’OCA in darsena a Viareggio. Si è completato il viaggio virtuale che abbiamo percorso in compagnia di molti amici, vecchi e nuovi, per l’Italia alla ricerca della Bollicine minori. Titolo della serata “In viaggio per l’Italia – Ritorno” che ha visto la nostra effervescente brigata di degustatori compiere una viaggio virtuale dalla Val d’Aosta alla Basilicata passando per le profondità marine di Portofino e del lago d’Iseo. Sono stati degustati prodotti con uve autoctone, alcune veramente sconosciute, ed internazionali, con affinamenti di pochi mesi fino ad arrivare a 5 anni, millesimati e non. Insomma veramente una bel panorama variegato e sempre interessante.
I prodotti in degustazione, selezionati territorialmente ed in base alle permanenze sui lieviti :
- DOC Val d’Aosta: Les Crétes “Neblù” s.a. Prëmetta 100%
- Toscana: Quercialuce “Petit Fleuri” 2011, Pn 100%
- Liguria: Bisson “Abissi” 2010, Bianchetta genovese, Vermentino
- Lombardia: Agricola Valcamonica “Nautilus” 2010, Uve rosse locali
- DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2010, Aglianico 100%
- Lazio: Marco Carpineti 2010, Bellone 100%
- DOC Lessini: Marcato, Durella 85%, Pn, Ch
- Friuli: Dorigo Alessio s.a., Pn 100%
La cantinetta era occupata al massimo della sua capacità tanto che per la degustazione è stato necessario aggiungere un tavolo per fare sedere i partecipanti. Tutti qualificati i degustatori di ieri sera, quasi tutti sommelier o amanti e consumatori abituali di bollicine. Il moderatore, Claudio Fonio, ha potuto sorvolare così sulla parte didattica introduttiva, relativa all’antica tecnica della seconda fermentazione in bottiglia, e soffermarsi di più sui singoli prodotti ampliando così il confronto con i partecipanti e arricchendo di aneddoti la storia dei prodotti nei bicchieri.
Per chi non ha tempo di leggere le note degustative i prodotti che hanno riscosso maggiore consenso dal panel:
- Friuli: Dorigo Alessio s.a., Pn 100%
- DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2010, Aglianico 100%
- Lombardia: Agricola Valcamonica “Nautilus” 2010, Uve rosse locali
chi invece vuole ripercorrere con noi il viaggio di ritorno fra queste splendide realtà proceda pure nella lettura.
DOC Val d’Aosta: Les Crétes “Neblù” s.a., Prëmetta 100%
Come per l’andata anche nel ritorno partiamo da un vino valdostano, ottenuto da uve prëmetta, vitigno tipico locale, normalmente vinificato in rosso. Le vigne sono situate ad un altitudine di circa 650 mt. sul livello del mare su terreni morenici con strato sabbioso. Il prodotto sosta solo pochi mesi, 10 da quanto dichiarato dal produttore, sui lieviti per non perdete il carattere di freschezza tipico dei vini di montagna. Versato nel bicchiere produce una bella soffice schiuma che svanisce dopo poco per rivelarci il colore rosa corallo scarico con fine perlage. Naso non molto espressivo, poche le sensazioni percepite. Dopo varie olfatazioni riusciamo a percepire accenni floreali di rosa ed un timido ribes. In bocca la freschezza è giocata su note agrumate ed il ribes percepito al naso appare nella persistenza di bocca. Bolla rotonda anche se leggermente esuberante.
Toscana: Quercialuce “Petit Fleuri” 2011, Pn 100%
Prima delle due piacevoli sorprese della serata. Ci troviamo in provincia di Pisa a Riparbella località Sorbugnano in una zona non proprio vocata alla produzione di bollicine. Le uve subiscono una pressatura soffice tale che solamente il 50% del succo confluisce a formare il vino base. Di un bel giallo paglierino carico adorno di scoppiettanti piccole bollicine la vista. Naso spostato su sensazioni dolci ma sempre fresche ed invitanti. Notiamo soprattutto la presenza di una bella fragola matura, a tratti con sensazioni caramellate ed un ricordo di pasticceria espresso come creme caramel. In bocca la bolla amplia la sua consistenza senza essere però invasiva, piacevolmente rotonda. Gioca più su note di freschezza che di sapidità.
Liguria: Bisson “Abissi” 2010, Bianchetta genovese, Vermentino
Eccoci a degustare uno dei due vini che hanno fatto parlare di più nel corso della degustazione. Le vigne si trovano a Trigoso, mentre invece il periodo di presa di spuma viene effettuato nelle profondità di Portofino. Si avete capito bene. Bisson, il produttore, appassionato di subacquea, ha deciso di portare le gabbie che contengono le bottiglie con i lieviti dentro, alla profondità di 60 metri dove la pressione esterna bilancia perfettamente quella che viene generata internamente alla bottiglia. Le bottiglie, una volta pronte per la commercializzazione, testimoniano la permanenza negli “Abissi” con incrostazioni varie. Giallo paglierino carico alla vista con fine perlage di buone persistenza. Naso molto particolare con evidenti note di humus, muschio e salmastro. In bocca percepiamo un buon minerale che allunga la persistenza gusto olfattiva. Sul finale di bocca appare un ricordo di iodio. Bolla rotonda e morbida, tanto da sembrare a certi tratti un cremant.
Lombardia: Agricola Valcamonica “Nautilus” 2010, Uve rosse locali
A seguire del primo, il secondo metodo classico che riemerge dal mare. Dal nome evocativo “Nautilus” questo prodotto passa 12 dei sui 18 mesi di presa di spuma nelle profondità del lago d’Iseo. Nulla è dato sapere sulle uve di provenienza allevate a Civitade Camuno ad un altezza di 350-450 mt. slm. in quanto la scheda del prodotto non riporta la loro indicazione. Di un bel colore buccia di cipolla scarico ammalia la vista con le sue bollicine finissime. Al naso è scontroso, bisogna capirlo e lui non ha intenzione di concedersi. Alcuni degustatori no apprezzano le sue note minerali esasperate tali da rievocare sensazioni di salamioa, od affumicare, ma a me sono piaciute veramente tanto. In bocca la bolla è elegante e setosa. Incentrato sulla sapidità si appoggia su una freschezza di pomacee che contribuisce a renderlo persistente al gusto.
DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2010, Aglianico 100%
Rieccoci in Basilicata, che avevamo già toccato nel viaggio d’andata, per degustare lo stesso vino ovvero un aglianico del Vulture in purezza, ma in versione bianco anziché rosato. Un leggero passaggio in legno conferisce al vino un bel colore giallo paglierino con riflessi dorati impreziosito da una bella spuma e perlage invitanti alla beva. Il naso è esplosivo e ricco di sensazioni che strizzano l’occhio ai terziari pur rimanendo su un bel frutto maturo. Facili da percepire ricordi di mela golden, accenni tropicali di mango ed una presenza di pasticceria espressa con ricordi di biscotti al cocco. Bolla perfettamente integrata nel vino rotonda e composta. Freschezza di bocca giocata sul frutti tropicali ed una buona sapidità fanno apprezzare questo prodotto ai più.
Lazio: Marco Carpineti 2010, Bellone 100%
Ci apprestiamo a degustare questo metodo classico biologico molto apprezzato dai romani. La degustazione ha avuto dei momenti goliardici quando è stato rivelato che localmente il vitigno Bellone viene chiamato Cacchione per la conformazione della pigna. Rientrati nei ranghi abbiamo potuto apprezzare il colore giallo molto intenso e brillante che sfavillava nel bevante. Naso spostato su note dolci ma ben controllate da un minerale percettibile. Incredibile la sensazione di confetto che ha sorpreso diversi di noi. Bocca equilibrata con buona persistenza giocata su una freschezza pomacea e supportata da una discreta sapidità.
DOC Lessini: Marcato, Durella 85%, Pn, Ch
I vitigni Durella che danno vita a questo vino si trovano a Roncà nei monti Lessini su terreno vulcanico (vulcano della Calvarina) ad un altitudine di circa 300 mt. slm. Vitigno autoctono dotato di una particolare acidità, grande prevalenza di acido malico, per anni ha contribuito alla formazione dei metodi classici tedeschi Sekt. Il prodotto nel bevante sosta 36 mesi sui lieviti ed ha un bel colore acceso e brillante. Numerose e fini le bollicine di risalita. Naso giocato su note floreali, sensazioni di frutta a pasta bianca e gialla, una prevalenza di fiore di arancio e una nuance di miele. Bolla carezzevole al palato, equilibrato fra i binari della freschezza e sapidità, di giusta persistenza in bocca.
Friuli: Dorigo Alessio s.a., Pn 100%
Ritroviamo questo produttore dei Colli Orientali del Friuli che avevamo già incontrato nel nostro focus sul Friuli. Le uve in corso di vinificazione fanno una sosta su legni di secondo passaggio dove viene svolta anche la fermentazione malolattica. Il risultato è un prodotto che si presenta alla vista di un bel giallo carico con perlage fine e molto persistente. Al naso ci colpisce per la sua intensità. Su tutti una nota di miele d’acacia ben condotta con ricordi minerali. A seguire una pasticceria e panetteria con note di pan brioches e croissant. Bocca molto elegante. Bolla impercettibile e levigata che ben scivola nel nostro palato. Notevole persistenza gusto olfattiva.