Interessante serata quella che si è svolta giovedì 20 Marzo nei locali del ristorante l’OCA di Viareggio, i cui titolari sono tutti esperti sommelier, dove la Delegazione AIS Versilia ha organizzato una degustazione mirata su piccoli produttori dell’Oltrepo Pavese. Volutamente non sono stati presi in considerazione i Cruasè, il metodo classico in versione rosata pinot nero 100%, che saranno i protagonisti di un’ulteriore approfondimento. I prodotti selezionati, provenienti sia da agricoltura tradizionale che biologica, nelle tipologia Brut e Nature, sono stati divisi in due batterie omogenee per poter meglio apprezzare le caratteristiche del territorio. Due le aziende della zona pianeggiante, Santa Giulietta e Broni e due della zona collinare più elevata (fino a 400 mt.) Montalto Pavese e Montecalvo Versiggia.
Tutti i prodotti sono stati selezionati con una permanenza minima sulle fecce di 24 mesi, pur non essendo tutti millesimati, fino ad arrivare ai 60 mesi dell’ultimo prodotto in scaletta. La serata è stata sapientemente introdotta da Luca Padroggi dell’azienda La Piotta, il quale ha illustrato le peculiarità e la storia spumantistica del territorio con simpatici ed interessanti aneddoti. Al termine della prima parte è stato fatto un brindisi iniziale con l’unico dei prodotti conteneva vitigni tipici del territorio ma scarsamente usati nella produzione del metodo classico. A seguire le due batterie divise per tipologie.
I produttori della serata in ordine di uscita: Azienda Agricola Stefano Cantine Francesco Montagna Azienda Agricola Padroggi Luigi e Figli Azienda Agricola Ca’ del Santo Azienda Agricola Stefano Milanesi Azienda Agricola Piero Torti Azienda Agricola Padroggi Luigi e Figli
Per le note di degustazione… continuate a leggere.
Azienda Agricola Stefano Milanesi Brut Smila 2010 Pn 70%, Cortese 20%, Riesling 10%. E’ questo il prodotto con cui abbiamo fatto il brindisi iniziale della serata. Degorgiato da poco, dopo una sosta di 30 mesi sulle fecce, volutamente non è stato inserito nella batteria dei brut a causa dei vitigni aggiunti alla base. Il prodotto dell’azienda proviene da agricoltura biologica da vigne vecchie almeno 25 anni. Alla vista genera una consistente spuma che diradandosi mostra un perlage non troppo fine; bel colore giallo paglierino. Naso intrigante con leggeri accenni di idrocarburo, sicuramente dati dall’apporto del riesling, e mela rinetta. Una leggera nota di ossidato caratterizza il naso. In bocca scivola un po’ troppo; la bollicina ha poco grip nella cavità orale, ma tutto sommato risulta piacevole alla beva. Un prodotto non impegnativo ma particolare.
Cantine Francesco Montagna Brut Cuvée Tradizionale s.a. Pn 100%. Cominciamo con il primo dei tre prodotti della batteria Brut. Proviene dalla parte bassa del territorio, più precisamente dalla zona di Broni dove le altezze non superano i 200-250 mt. Matteo Bertè, l’enologo dell’azienda, ha preferito fare una cuvée di diversi anni, per questo prodotto che sosta 24 mesi sulle fecce, ma la predominanza è 2009. Bella spuma alla mescita e colore pieno e brillante alla vista; buon perlage. Naso in linea col territorio con predominanza di fiori bianchi ed una sensazione di pera kaiser. In bocca la bollicina è piacevolmente rotonda ma in grado di stuzzicare le papille gustativa. Ottimo inizio.
Azienda Agricola Padroggi Luigi e Figli Brut 2011 Pn 100%. Secondo dei brut in degustazione, questa volta proveniente da agricoltura biologica, nel territorio di Montalto Pavese, uno dei più alti di tutto l’Oltrepò. Ci troviamo infatti ad un’altezza di 400 mt. slm e qui ha sede la cantina la Piotta. In linea col precedente sia per quanto riguarda il periodo di affinamento che per quanto riguarda l’aspetto visivo. Leggera bolla esplosiva al naso. Luca Padroggi, produttore che ha presenziato la serata, ci spiega che è dovuta al recente degorgiamento avvenuto i primi di febbraio; ottima scusa per poter fissare subito un nuovo incontro e verificare con mano quanto asserito dal produttore..:-). Bocca più austera del precedente; il dosaggio risulta essere al limite inferiore della scala per i brut, caratteristica che personalmente apprezzo molto. Buona la rotondità della bollicina e la persistenza di bocca anche se la struttura risulta essere un po’ compressa.
Azienda Agricola Ca’ del Santo Brut 2006 Pn 100%. Finiamo con questo campione la batteria dei Brut. Ci troviamo nello stesso lembo di territorio, Montalto Pavese, ma leggermente più in basso rispetto all’azienda di prima. Le vigne da cui provengono le uve si trovano infatti ad un altezza variabile fra i 150 ed i 300 mt. slm. Alla vista risulta di un colore leggermente più carico dei precedenti con buon perlage ed ottima brillantezza. Naso più complesso dei suoi compagni di brigata impreziosito da nuances di frutti tropicali. Bisogna ricordare che questo prodotto sosta 30 mesi sui lieviti ed è quindi giusto che sia più avvolgente. Anche in bocca si apprezza una struttura maggiore degli altri due con una bollicina fine e rotonda. Persistenza basata sulla maggiore struttura del prodotto quindi in larghezza.
Azienda Agricola Stefano Milanesi Nature Vesna 2010 Pn 100%. Cominciamo ad entrare nella parte finale della degustazione con prodotti più tirati che meglio lasciano trasparire le caratteristiche del territorio. Secondo prodotto in degustazione di quest’azienda, anche questo proveniente da agricoltura biologica da vigne con più di 25 anni di vita. Colore più carico dei tre con un giallo paglierino pieno, brillante. Naso ampio, aiutato anche dal passaggio in legno dei vini base, e leggermente ossidato ma con sensazioni fruttate ben presenti; piacevole accenno di minerale. In bocca gioca la sua persistenza sulla struttura anziché sulla mineralità. Buona freschezza e bolla piacevolmente rotonda sicuramente dovuto al lungo affinamento sui lieviti; 30 mesi.
Azienda Agricola Piero Torti Brut 2009 Pn 85%, Ch 15%. Secondo prodotto non in purezza, prodotto in Montecalvo Verssiggia ad un altitudine di 360 mt. slm. Alla mescita la spuma è esuberante e densa, svanendo lascia il posto ad una piacevole fontanella scoppiettante in centro al bevante alimentata da una catenella persistente di bollicine. Colore giallo paglierino, brillante. Naso ingentilito dalla presenza dello chardonnay con piacevoli accenni di mandorla e burro di arachidi. In bocca è un vino femmina, graffia ma con dolcezza, come se avesse indossato un paio di guanti. Buona la freschezza e la mineralità. Persistenza giocata su note ammandorlate con piacevole ricordo post de gustativo.
Azienda Agricola Padroggi Luigi e Figli Brut 2008 Pn 100%. Ultimo prodotto in degustazione e secondo dell’azienda la Piotta. Si tratta in questo caso di un 60 mesi sui lieviti degorgiato a gennaio e di cui, purtroppo, ne esistono solo otto bottiglie, tre delle quali abbiamo avuto il piacere di degustare. Ottima produzione di spuma sia in quantità che consistenza alla mescita. Giallo paglierino brillante arricchito da un perlage fino e persistente. Naso complesso; si percepiscono note ancora fragranti di lieviti ma con accenni caseari, un bel frutto ed un intrigante nota minerale. Anche alla beva la mineralità esce preponderante ben mixata alla freschezza insita del prodotto. E’ verticale, bel grip e bolla fine e rotonda; giusta persistenza dopo la deglutizione. Questo prodotto appartiene più alla mia beva, ma a giudizio dei presenti perso che le mie preferenze siano perfettamente condivisibili. Alla prossima.