Lo scorso 10 ed 11 maggio si è svolta a Lucca, nella splendida cornice del Real Collegio, “Anteprima vini della Costa Toscana”. Invariato il “core” che ha reso particolare ed unica questa manifestazione, ovvero la possibilità di assaggiare i vini giovani, che ancora riposano nelle botti, quelli che nel gergo vengono definiti “atti a divenire”. Da qualche anno, per aprire sempre di più ad un pubblico variegato e non solo di addetti al settore, si possono assaggiare anche vini in commercio degli stessi produttori “en primeur” nonché di molti altri vignaioli della costa Toscana. La 13° edizione si è fregiata della partecipazione di più di ottanta viticoltori per circa 400 prodotti in degustazione; non c’era che l’imbarazzo della scelta. Molto suggestive le varie postazioni d’assaggio sulle quali campeggiava una gigantografia del produttore e del suo vino bandiera realizzate da un esperto del settore nonché produttore di vino: Oliviero Toscani. Piacevole l’atmosfera del sabato, che mi ha permesso di degustare sia ai banchi d’assaggio che nei locali riservati, senza pressione. Un plauso ai sommelier della Delegazione di Lucca per la loro professionalità e disponibilità ad assecondare le più disparate richieste. Fra i vari assaggi fatti nelle sale aperte al pubblico due sono i vini che mi hanno particolarmente colpito: una bollicina metodo classico di cui sono un notevole consumatore..:-) ed un classico rosso entrambi della zona Pisana.
Il primo è un Sangiovese vendemmiato precocemente per preservare l’acidità dell’uva, che dopo 12 mesi di sosta sui lieviti, senza aggiunta di dosaggio, ci regala una bella bollicina rotonda, fine sul palato con un ottimo corredo olfattivo riconducibile a frutti acerbi di bosco ed un piacevole accenno balsamico. Viene prodotto dall’Azienda Villa saletta a Palaia in provincia di Pisa.
Il secondo è un classico dei vini della costa toscana: Nambrot di Tenuta di Ghizzano. Sapiente assemblaggio di uva Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot degustato nelle annate 2011, 2010 e in uno splendido 2009 che ha dovuto aspettare in cantina più del dovuto prima che raggiungesse l’espressione voluta da Ginevra Venerosi Pesciolini. In effetti questo 2009 ha stoffa da vendere. Ancora incentrato sul frutto maturo e sensazioni floreali accenna sfumature di tabacco e fieno essiccato di grande finezza. In bocca la trama tannica è perfettamente integrata nella struttura del vino donandole spessore e dinamismo in bocca. La buona freschezza gli dona una persistenza decisamente interessante.
Interessante la degustazione “en primeur” dei syrah della costa che ho deciso di fare spulciando le liste a disposizione dei degustatori. Il vitigno, a cui sono piacevolmente legato, si presenta con sensazioni particolari a seconda delle varie zone di produzione della costa. Per alcuni prodotti è stato possibile paragonare la prova di botte con il prodotto in commercio per verificare l’evoluzione ipotizzata, per altri questo doppio assaggio non è stato possibile. Tengo a sottolineare che la vendemmia 2013, nella zona in questione col vitigno di cui sopra, mi è sembrata ben riuscita con buone estrazioni dal frutto ed ipotetica longevità. Come mio solito ho stilato le mie note di degustazione che condivido volentieri con chi si prenderà la briga di leggerle mettendo i prodotti degustati in ordine di personale preferenza.
Fattoria La torre – Esse (Lu) 2013 Grande struttura ed estratto secco, si mastica in bocca e nonostante sia giovane il tannino risulta già finemente integrato. In evoluzione quella che mi da maggiori aspettative. 2011 Ha ancora con molto tempo davanti a se e si riconoscono in maniera più integrata fra loro le sensazioni dell’anteprima di botte. Posso ben sperare che l’ evoluzione del vino sia quella prospettata.
Varramista – Varramista (Pi) 2013 Naso con un leggero accenno di gas metano, fiore etereo e sensazioni di china. Bocca con chiusura tannica ed estratto non ai massimi livelli. 2008 Ancora presente sensazione di china con apporto di sensazioni di rabarbaro. Trama tannica molto elegante e bene integrata ancora un pò di verde al naso. Buona longevità del prodotto.
Tenua del Buonamico – Fortino (Lu) 2013 naso giocato su note di tabacco, molto bene integrato con note floreali e di frutto rosso croccante. Bocca di buona struttura ed eleganza; pur essendo giovane le sensazioni tattili non sono esuberanti. 2011 la finezza è la firma di questo prodotto riscontrabile sia al naso che alla beva. Risulta un po’ sottile per la tipologia.
Cecilia – Oglasa (Li) 2013 Prevalgono, giustamente, le durezze, tannino ancora verde ma di buona fattura che in evoluzione dovrebbe dare struttura elegante e setosa. Percezione di note balsamiche tipiche dei vitigni allevati nelle isole.
Fattoria di Maglaino – Perenzo (Gr) 2013 Il più indietro di tutti. Al naso sensazioni di frutta acerba e qualche fiore: Assenti aromi secondari e terziari. In bocca le due componenti sono staccate e contrapposte ma ben bilanciate. In evoluzione dovrebbe compenetrare le sensazioni dure con le morbidezze per irrobustire la struttura.
Tenuta Lenzini – Syrah (Lu) 2013 L’unico con ancora un accenno di selvatico, foxy per gli esperti, tipica negli anni precedenti per questa tipologia di vitigno. Naso ancora posizionato sul frutto leggermente maturo. Bocca con buco centrale fra alcol e tannino.