Giovedì 7 Novembre u.s. presso la cantinetta del Ristorante l’OCA di Viareggio è andata in scena la prima delle quattro serate del ciclo “Figli di una Bollicina Minore” dedicate ai metodi classici Italiani provenienti da “zone non commercialmente vocate” ma non per questo meno pregiati dei fratelli più blasonati.
Gli interpreti della prima serata, in ordine territoriale ed in base alla presa di spuma, degustati ed apprezzati dai presenti, sono stati:
- DOC Val d’Aosta: Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, “Extreme”, Prié Blanc 100%
- Lombardia: Perla del Garda 2008, Turbiana 100%
- Friuli: Vigneti Pittaro “Pink”, Pb 20%, Pn 40%, Ch 20%
- Veneto: Silvano Follador “Dossaggio Zero” 2010, Glera 100%
- Sicilia: Milazzo, Inzolia70%, Ch 30%
- DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2009, Aglianico 100%
- Toscana: Montechiari, “Donna Catherine” 2010, Pn 100%
- Lazio: Sergio Mottura 2007, Ch 100%
I degustatori della serata, tutti” bubbles lover”, hanno potuto apprezzare le diversi espressioni dei vitigni autoctoni ed internazionali nei diversi territori di produzione e valutare quanto intrigante possa essere questo connubio.
Per chi va di fretta elenco i prodotti che hanno riscosso maggiore consenso dal panel:
- Lazio: Sergio Mottura 2007, Ch 100%
- Lombardia: Perla del Garda 2008, Turbiana 100%
- DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2009, Aglianico 100%
Per chi ha voglia o piacere di perdere due minuti ecco le sintetiche note di degustazione che sono emerse dalla serata:
DOC Val d’Aosta: Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, “Extreme”, Prié Blanc 100%:
Molto intrigante questo metodo classico ottenuto da uve Prié Blanc, dotato di un corredo acido di tutto rispetto, complice forse il livello a cui vengono allevate le viti… 1.200 metri slm. ed il terreno che si trova a Morgex, alle pendici del Monte Bianco, ricco di scheletro. Naso fragrante, fine. Note crosta di pane, mela verde, biancospino, agrumi, minerale. Bocca minerale ma non graffiante come dovrebbe un vino di montagna, predominano infatti sensazioni di frutta a pasta gialla, albicocca e pesca.
Lombardia: Perla del Garda 2008, Turbiana 100%
Una delle piacevoli sorprese della serata, sconosciuta ai più. Prodotto a Lonato del Garda su terreni alluvionali morenico con argilla in superficie e substrato calcareo, questo prodotto ha ammaliato per la sua struttura e persistenza gusto olfattiva, oltre che per una piacevole acidità e sapidità. Naso non molto espressivo con ricordi minerali. Bocca con bollicina setosa, giusto grip e piacevole persistenza giocata su sensazioni minerali.
Friuli: Vigneti Pittaro “Pink”, Pb 20%, Pn 40%, Ch 20%
Prodotto su terreni alluvionali ricchi di scheletro anche questo metodo classico, in versione rosè, non ci regala le sensazioni dei vini di montagna, o perlomeno quelle che mi sarei aspettato di apprezzare. Naso fruttato con ricordi di piccoli frutti di bosco, mirtillo e fragoline fragranti e dolci. Bocca piacevole ma con un buco gustativo nel centro e poco minerale. Persistenza nella norma.
Veneto: Silvano Follador “Dossaggio Zero” 2010, Glera 100%
Uno dei pochi produttori che spumantizza il prosecco, pardon glera, con il metodo classico anziché charmat. Questo prodotto in versione “dosaggio zero” si presenta con un perlage leggermente più irruente rispetto ai precedenti ma di grana microscopica. Naso privo di ogni sensazione aromatica ma con una piacevole e suadente nota di pera e minerale. Bocca austera e controllata, ben bilanciata sulle freschezze e mineralità. Un vino per intenditori.
Sicilia: Milazzo, Inzolia70%, Ch 30%
Particolare anche questo prodotto siciliano che avevo già avuto modo di bere ad una degustazione organizzata in Toscana dalla simpatica Vania Pistolozzi. Già dal colore si percepisce che il prodotto viene da terre calde; i suoli di produzione sono sabbiosi ed argillosi. Il naso è ricco e fitto di sensazioni floreali, fruttate e speziate. Riconoscibili note di fiori di zagala, limone, cedro, liquirizia e confetto. Come preannunciato al naso anche la freschezza di bocca è giocata su note mature, tropicali, che si allargano in bocca.
DOC Aglianico del Vulture: Cantine del Notaio, “La Stipula” 2009, Aglianico 100%
Una riconferma per la Cantina del Notaio da anni splendida interprete dell’Aglianico, e non solo in versione metodo classico. Colore intrigante che è stato definito corallo. Naso ricco di piccoli frutti di bosco, fragranti e ben integrati nel substrato minerale apprezzabile come un leggero fumè. Bocca compatta ed equilibrata. Il minerale riesce perfettamente a domare la struttura del prodotto ed a renderla piacevole e persistente nella beva.
Toscana: Montechiari, “Donna Catherine” 2010, Pn 100%
Non potevamo non assaggiare un vino prodotto in zona, nelle colline di Montecarlo per la precisione. Ottenuto da vecchie vigne il colore di questo prodotto è di un rosa pallido che ricorda la buccia di certe cipolle. Naso leggermente speziato e con accenni di frutti rossi. Bocca compressa, leggero calo di tono al centro e piacevole ricordo gusto olfattivo.
Lazio: Sergio Mottura 2007, Ch 100%
Ultimo ma non ultimo questo metodo classico le cui uve di provenienza sono allevate su terreni argillosi della provincia di Viterbo. Invitante alla vista con un perlage fine e persistete, brillante vestito di giallo paglierino. Naso minerale e fruttato, ma senza allargarsi in troppe sensazioni. Bocca tagliente e sapida; il vino entra nella cavità orale e prosegue il suo viaggio senza cedimenti o mutazioni. Il minerale accarezza piacevolmente le papille gustative. Persistenze e di struttura. Ottima scoperta.