Dopo molta attesa, sono iniziate le degustazioni Figli di una bollicina minore RELOADED dedicate ai metodi classici prodotti in zone non rinomate per la produzione di questo tipo di vino. Dodici i partecipanti che martedì 4 novembre si sono dati appuntamento presso la cantinetta del Ristorante l’OCA di Viareggio per intraprendere un viaggio virtuale da nord a sud dello Stivale. Titolo della serata “In viaggio per l’Italia in purezza” che ha visto il susseguirsi di prodotti, uno per regione, realizzati con vitigni autoctoni. Comune denominatore a tutti i prodotti degustati la particolarità delle sensazioni legate al vitigno allevato nel particolare territorio che hanno lasciato favorevolmente sorpreso chi non aveva mai assaggiato vini diversi da quelli realizzati con le classiche cuvée. L’ordine di servizio degli otto campioni selezionati per la serata è stato valutato in base alla permanenza sui lieviti dei vari prodotti che è risultato essere il seguente:
- DOC Val d’Aosta: Pavese Ermes, Pas Dosè 2010, Prié Blanc 100%
- DOC Custoza: Faccioli , “Millimo”, Brut s.a., Garganega 100%
- Liguria: VisAmoris, Brut 2011, Pigato 100%
- Umbria: Scacciadiavoli, Brut s.a., Sagrantino 100%
- DOC Modena: Cantina della Volta, Brut 2010, Lambrusco di Sorbara 100%
- DOC Lugana: Selva Capuzza, “Hirundo”, Brut 2008, Turbiana 100%
- Calabria: I Greco, “Gran Cuvée Millesimato” Brut 2009, Greco Bianco 100%
- DOCG Roero Arneis: Negro Angelo “Giovanni Negro” Brut 2008, Arneis 100%
A posteriori, per ottimizzare le sensazioni retro nasali avremmo dovuto fare una paio di arrocchi nella lista, ma come si sa la perfezione non è di questo mondo e nonostante questa lieve sbavatura il percorso è stato apprezzato da tutti i bubbles lover presenti. Tre i blocchi di degustazione: il primo con i prodotti più semplici, con presa di spuma sotto i 24 mesi, il secondo composto dai due rosé, ed il terzo con i prodotti con permanenza sui lieviti oltre i trenta mesi.
Per chi ha voglia di seguirci proponiamo le note di degustazione della serata:
DOC Val d’Aosta: Pavese Ermes, Pas Dosè 2010, Prié Blanc 100%
Inizio col botto, nel senso letterario del temine; al momento dell’apertura della bottiglia un tappo esuberante ha voluto salutare i presenti con il beneaugurante botto. Il produttore, uno dei punti di riferimento per tutta la Val d’Aosta, ha trasferito tutta la sua esperienza in questa bollicina di montagna che da qualche anno ha arricchito la produzione aziendale. Ottenuto con uve Prié Blanc, vitigno principe nei comuni di Morgex e La salle, allevate a pergoletta bassa, tipico allevamento della regione necessario affinchè la pianta riesca a ricevere il calore per poter portare a maturazione l’uva (giova ricordare che le vigne si trovano ad una altezza compresa fra i 900 ed i 1.200 mt slm), si presenta brillante con una bella e continua formazione di bollicine nel bevante. Il campione a disposizione era un millesimo 2010 con sboccatura febbraio 2013 il che gli ha conferito profumi con buona spinta olfattiva tanto che qualche degustatore ha azzardato l’utilizzo di legni, ipotesi smentita nella successiva fase degustativa. Le sensazioni olfattive sono posizionate su ricordi di frutta a pasta bianca in piena maturazione; a bicchiere scarico un piacevole e leggero ricordo di zafferano completa lo spettro. In bocca la bollicina è rotonda e piccola, con un bel grip, accentuato dal mancato dosaggio, equilibrato fra freschezza e sapidità che ben bilanciano il titolo alcolometrico di 13°, con finale minerale. Ottimo inizio decisamente diverso da quello dello scorso anno di cui potete leggere qui.
DOC Custoza: Faccioli , “Millimo”, Brut s.a., Garganega 100%
Cambio di regione e di altitudini. Ci spostiamo in Val di Sona su territori di formazione morenica, ad un’altitudine che varia tra i 120 ed i 240 mt. slm, dove l’azienda Faccoli ha impiantato le proprie vigne. Tiratina d’orecchie a chi gestisce la grafica aziendale in quanto sui depliant inviatici il Millimo viene descritto come metodo Charmat e non Classico il che ha fatto alzare le orecchie a qualche degustatore, tranquillizzatosi poi alla vista della bottiglia. Bella spuma alla mescita del prodotto nel bevante con eleganti bollicine che si sviluppano dal centro. Naso che apre con note agrumate che ricordano il pompelmo per arricchirsi di sensazioni fruttate a pasta bianca ancora non perfettamente mature di mela cotogna e pera williams. I lieviti cominciano ad offrire sensazioni casearie e di latte in polvere. In bocca la bollicina è morbida e setosa ma un pò più di grip non avrebbe guastato. Piacevole alla beva e di buona persistenza gusto olfattiva.
Liguria: VisAmoris, Brut 2011, Pigato 100%
Piacevolissima scoperta questo Pigato metodo classico. Possiamo a ragione definirlo un prodotto di enologia eroica in quanto i terrazzamenti, di natura argillosa, che ospitano le vigne sono difficilmente raggiungibili e a strapiombo sul mare della riviera di Ponente. Questa posizione permette alle vigne di essere a contatto con le brezze marine che caratterizzano le sensazioni del vitigno. Il campione degustato ha sostato 24 mesi sui lieviti ed è stato sboccato nel gennaio 2014. Alla mescita si nota una abbondante spuma bianca che impiega qualche secondo per diradarsi e lasciare apparire il vino di un bel giallo paglierino impreziosito da un treno di fini e persistenti bollicine. Al naso primeggiano le sensazioni di frutta a pasta bianca in piena maturazione e leggera percezione di frutta a pasta gialla. L’evoluzione del lievito vira su sensazioni casearie evolute di formaggio; un piacevole minerale integra il tutto. In bocca entra compatto, equilibrato con una bollicina giustamente rotonda e piacevole persistenza sulle papille gustative. Equilibrato, chiude con una particolare nota sapida che ricorda lo iodio del mare. Una chicca enologica che vi consiglio di degustare.
Umbria: Scacciadiavoli, Brut s.a., Sagrantino 100%
Fermata in Umbria con un prodotto a base di un vitigno generalmente utilizzato per produrre rossi di grande struttura ed adatti all’invecchiamento: il sagrantino. Versandolo nel bevante si apprezza una soffice e persistente schiuma buccia di cipolla che denota la struttura del prodotto. Le bollicine che attraversano il vino di un tenue rosa corallo sono presenti ma non in maniera esuberante. Sebbene in fase di vinificazione primaria la spremitura sia soffice ed il contatto con le bucce breve, essendo un vitigno con un grande corredo polifenolico, molti degli aromi primari si ritrovano all’olfatto. Al naso si percepiscono tutti i piccoli frutti di bosco tipici del varietale. Fragoline, more, ribes e chi più ne ha più ne metta che sconfinano in un accenno di sciroppo di acero. La beva è piacevole. Bollicina un pò sotto tono ma supportata da una buona freschezza bene si integra e contrappone alla morbidezza dell’alcol. Il ricordo dopo la deglutizione è di giusta persistenza.
DOC Modena: Cantina della Volta, Brut Rosé 2010, Lambrusco di Sorbara 100%
Ci spostiamo in Emilia Romagna e non potevamo non assaggiare un prodotto ottenuto con l’uva simbolo: il lambrusco. Esattamente siamo a Bomporto, nella pianura di Sorbara che da’ il nome al varietale usato. L’azienda, di recente costituzione, utilizza principalmente la tecnica della seconda rifermentazione in bottiglia per la produzione dei suoi vini. La bottiglia utilizzata ricorda quella particolare di alcuni champagne: gli Special Club. Tutto lascia presagire di trovarsi di fronte ad un ottimo prodotto. Procediamo con la degustazione di questo millesimo 2010 sboccato nell’aprile 2013. Colore buccia di cipolla tenue brillante e impreziosito da una moltitudine di piccole bollicine. Al naso le sensazioni fruttate, agrumate e di sotto bosco, sono sovrastate da quelle dei lieviti che si presentano sotto forma di pasticceria secca e marzapane. All’assaggio la freschezza prorompente basata su note citrine la fa da padrone. Salivazione abbondante e fluida ben stemperano il calore dell’alcol che in etichetta è riportato: 13°. Di corpo, con piacevole persistenza gusto olfattiva basata su ricordi di mandorla.
DOC Lugana: Selva Capuzza, “Hirundo”, Brut 2008, Turbiana 100%
Torniamo al nord, più precisamente nella DOC interregionale Lombardia/Veneto Lugana. Ottenuto con l’omonimo vitigno, localmente chiamato Turbiana (è un clone di Verdicchio anche se normalmente viene detto Trebbiano di Soave), allevato su terreni argillosi con la presenza di sassi di origine dolomitica portati a valle in epoca glaciale, questo vino sosta più di trenta mesi sui propri lieviti prima di iniziare la fase di messa in commercio. Di un bel giallo paglierino carico sviluppa una notevole schiuma al momento della mescita; bollicine di risalita costanti e fini da diversi punti del bevante. Al naso esprime profumi fruttati di pasta gialla matura e tostati con sensazioni che ricordano la mandorla. I lieviti sono riconoscibili da ricordi di pasticceria sotto forma di pan di spagna. In bocca ha potenza, eleganza ed agilità. Di buon impatto ben si allarga nella cavità orale rimanendo però confinato da una piacevole freschezza. La bollicina è fusa nella struttura del vino; morbida. La persistenza, nella sua complessità, dopo la deglutizione è notevole.
Calabria: I Greco, “Gran Cuvée Millesimato” Brut 2009, Greco Bianco 100%
Ci catapultiamo in Calabria per degustare un altro prodotto ottenuto con uva tipica della regione: il greco bianco. Il campione è un millesimato 2009 sboccato nel terzo quadrimestre 2013 ed ha sostato 30 mesi in bottiglia. Visivamente è caratterizzato da un bel giallo paglierino carico, brillante; genera un’abbondante schiuma alla mescita che una volta diradata lascia apprezzare la formazione di bollicine di risalita che allegramente scoppiano al centro del bicchiere. Naso intrigante intenso e complesso. Le sensazioni fruttate sono mature con accenni tropicali, un affaccio di sensazioni balsamiche che sconfinano in percezioni di zafferano. Le sensazioni dei lieviti vengono percepite come pasticceria secca, biscotto al cocco per l’esattezza. L’intensità olfattiva trova corrispondenza con quella di bocca, dominata da una piacevole freschezza e leggera sapidità. La bollicina è fine ma rotola via con troppa facilità. La persistenza è caratterizzata da ritorni sensoriali percepiti all’esame olfattivo.
DOCG Roero Arneis: Negro Angelo “Giovanni Negro” Brut 2008, Arneis 100%
Ritorniamo al nord per l’ultima volta in questa serata per degustare il prodotto con maggior permanenza sui lieviti: 60 mesi. Il vino base fa 50% acciaio e 50% in barriques dove sosta sui propri lieviti per circa due mesi ottenendo una rotondità riscontrabile al gusto. Al momento dell’ingresso nel bicchiere rilascia una copiosa e consistente schiuma molto interessante, che diradandosi mostra il colore di un bel giallo carico arricchito da fine e persistenti bollicine di pregiata fattura. Al naso sono percepibili ancora sensazioni floreali di glicine, frutta a pasta gialla e bianca matura, e un accenno di nipitella. La bocca è sensuale. La bollicina è fusa nella struttura del vino impreziosendo la complessità ed allungando la persistenza. I ricordi di frutta matura ritornano per sensazioni retro nasali accompagnate da un piacevole minerale.