La prima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Bologna si è conclusa con un bilancio più che positivo. Con oltre 26mila ingressi, il numero di visitatori è aumentato di oltre 2.000 unità rispetto all’edizione precedente, confermando la manifestazione come uno dei principali appuntamenti del mondo del vino italiano.
Ad attirare il pubblico è stata la qualità dei vini, prodotti da oltre 985 Vignaioli provenienti da tutta Italia, che hanno proposto un’ampia gamma di etichette, dai vini bianchi ai rossi, dai rosati ai vini dolci.
Gli spazi fieristici di BolognaFiere hanno permesso di disporre gli stand dei Vignaioli in un contesto ampio e gradevole, favorendo così gli incontri ai banchi, gli assaggi e anche gli spostamenti dei visitatori tra i corridoi.
Oltre al pubblico di appassionati, il Mercato dei Vini ha attirato anche l’attenzione di operatori di settore, ristoratori e enotecari, e di piccoli trader esteri.
La manifestazione è stata anche un importante momento di confronto per la FIVI, che ha presentato un dossier sulla manutenzione del territorio, un’azione fondamentale portata avanti dai Vignaioli.
Nel dossier, la FIVI ha sottolineato l’importanza di riconoscere la figura dell’agricoltore custode dell’ambiente del territorio e di istituire una Giornata nazionale dell’agricoltura.
L’Assemblea annuale dei soci FIVI ha concluso la manifestazione, con la consegna del Premio “Leonildo Pieropan” 2023 a Emidio Pepe, Vignaiolo in Abruzzo e storico socio FIVI, e del nuovo premio “Vignaiolo come noi” al musicista Stefano Belisari in arte Elio.
“Buona la prima – ha dichiarato Lorenzo Cesconi, Presidente FIVI – verrebbe da dire, non fosse la dodicesima edizione di questo nostro Mercato dei vini. Ma è la prima volta qui a Bologna, con risultati che ci rendono davvero molto soddisfatti: abbiamo dimostrato ancora una volta che il cuore di questa manifestazione sono le Vignaiole e i Vignaioli, con i loro vini, a raccontare tanti tasselli del grande puzzle dell’Italia del vino. E non è una questione di numeri: come per i nostri vini, è una questione di autenticità e qualità, gli elementi fondanti di questo evento, ormai uno dei più importanti in Italia. Ci sono ancora molte cose da mettere a punto, non c’è dubbio: ma siamo nelle condizioni ideali per fare meglio, grazie alla forza dei contenuti che mettiamo sul tavolo e alla positiva collaborazione con BolognaFiere”.
In effetti entrare spedito in fiera e doversi fare 15 minuti di coda per prendere i calici da degustazione è una cosa da sistemare per la prossima edizione. Parlando con qualche produttore amico mi è stato fatto notare che anche il servizio ghiaccio e vuotatura sputavino non è stato di prim’ordine.
Sono senz’altro peccati di gioventù, ma mi piace segnalarli al fine di far crescere questa importante manifestazione che anno dopo anno attira sempre numeri maggiori di wine lover.