Edizione record per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori, con 870 Vignaioli e 24mila ingressi distribuiti nei tre giorni. Piccole riflessione: una corsia di accesso preferenziale per gli accrediti stampa sarebbe da mettere in programma per la prossima edizione: ci sono voluti 35 minuti prima di poter accedere in fiera.
La scelta di dedicare ai banchi d’assaggio tutti i tre padiglioni della fiera e la costruzione di una tensostruttura per ospitare la ristorazione è risultata vincente, consentendo non solo di dare spazio a tutti i Vignaioli che ne hanno fatto richiesta, ma al contempo di creare uno spazio che, oltre alla funzione ristoro, si è rivelato ulteriore luogo di confronto e di assaggio.
Comune denominatore del Mercato si conferma la qualità, sincera e senza orpelli, trasmessa al pubblico dai Vignaioli attraverso i loro vini, in un ambiente dall’allestimento essenziale dove l’assegnazione della posizione nei padiglioni è frutto – nella piena filosofia FIVI di eguaglianza e democraticità – di un’estrazione casuale. Se questo è sicuramente un vantaggio per un piccolo produttore, che può beneficiare di una postazione o in un punto di passaggio, o della vicinanza di un produttore più blasonato, sicuramente non aiuta il visitatore ad orientarsi, ma questo è un vecchio discorso.
Nel mio percorso ho trovato novità interessanti ed è stata la possibilità di incontrare diverse aziende che hanno partecipato a FBM8.
Appena entrato mi sono imbattuto nell’azienda marchigiana Casaleta, dove sono stato gentilmente accolto da Cristina che mi ha fatto assaggiare il metodo classico millesimato 2014 extra brut, 100% verdicchio dei Castelli di Jesi, con affinamento sui lieviti 48 mesi. Prodotto molto piacevole e di beva appagante, ma per il mio gusto mancava qualcosa ed allora mi sono permesso di suggerire di provare a mettere in produzione una versione con meno zuccheri. Con effetto sorpresa, da sotto il tavole del produttore è apparso il metodo classico riserva millesimato 2014 pas dosè, sempre 100% Verdicchio dei Castelli di Jesi, con affinamento sui lieviti 80 mesi. Si caratterizza per acidità vibrante e persistenza gustosa. Ottima scoperta che spero poter inserire nelle prossime degustazioni.
Casale Vitali – Altra azienda marchigiana che ha ben figurato nell’ultima edizione di FBM8 dove aveva presentato due prodotti: il Mont’illi’ in versione rosata, 100% sangiovese, ed in versione bianca, 50% sangiovese, 50% passerina: entrambi con sosta sui lieviti di 26 mesi. Anche in questo caso ho assaggiato una new entry. Il Mont’illi’ in versione nature che mi sono raccomandato di farci avere per la prossima edizione…-) Decisamente più compatto e affilato dei due fratelli risulta gustoso alla beva con piacevole nota sapida finale.
Lazzari – Un must. Da quando conosco Davide, non posso non degustare il suo vino. Anche lui sostenitore di FBM. Quest’anno i suo Adamah, ottenuto con mosto fiore 2019 tenuto per un anno in cantina, tiraggio con seconda spremitura 2020 tale da avere il rapporto di 88% 2019 12% 2020 nella cuvée e ricolmato con vino 2019, ovviamente pas dosé ha colpito al cuore. La cosa più bella del suo stand era però la maglietta che mi deve ancora arrivare… ricordati la misura.. XL.
Cantine Neri – Altra piacevole scoperta in territorio Umbro. Realizzato in purezza con uno dei vitigni autoctoni, il grechetto, affina sulle proprie fecce minimo per 30 mesi. La particolarità è il luogo in cui avviene l’affinamento. In grotte etrusche che normalmente sono visitabili. Pensate che cosa suggestiva fare una degustazione in loco con questo prodotto. Manco farlo apposta anche questo metodo classico è in versione pas dosé. Senza fronzoli, solo struttura e freschezza, con una bollicina bene integrata che lavora da gregaria. Spero di poterlo annoverare nelle prossime degustazioni.
Dulcis in fundo Tenuta la Vigna. Con Gianluca ci siamo quasi fidanzati dalle volte che ci siamo sentiti al telefono per un disguido nella spedizione dei campioni. Grazie ai suoi sforzi sono riuscito ad inserirli nella serata programmata dell’ultima edizione di FBM. Incontrare loro è sempre una festa, allegria briosa e spumeggiante come le loro bollicine. Nella foto siamo ritratti mentre brindiamo con “Anna Botti”, ma abbiamo ripetuto anche con “Ugo Botti” un pas dosè, fatto esclusivamente con uve chardonnay che riposa 70 mesi sui propri lieviti. Se non lo avete mai assaggiato dovete colmare al più presto questa lacuna.
La FIVI dà appuntamento al 6 maggio per “Il Sabato del Vignaiolo”, evento diffuso su tutto il territorio italiano, organizzato dalle Delegazioni FIVI per incontrare il pubblico direttamente in campagna e in cantina, lì dove i Vignaioli Indipendenti operano ogni giorno.