Ce l’hanno, anzi ce l’abbiamo fatta. Contro tutti i pronostici del caso, in una giornata velata, ma che poi ha volto al bello, Alassio è riuscita a vedere lottava edizione di Un Mare di Champagne. A parte un po’ di rallentamento per le operazioni di accredito, dovuto ai protocolli anti Covid-19 e all’inesperienza di alcune receptionist, la manifestazione è scivolata via senza intoppi. Quarantuno maison, rappresentate dal produttore, dall’importatore, dall’agente di zona o da un sommelier, hanno presentato i loro prodotti ad un pubblico assetato di novità e non solo..:-).
Non sono mancati i guru dello Champagne come Alberto Lupetti con cui ho avuto la fortuna di degustare i prodotti della ditta Steinbruck. Vi posso assicurare che sentire i commenti del dottor Roberto Beneventano della Corte che spiega come sono stati pensati e voluti i “suoi” Champagnes è una cosa che non capita tutti i giorni. A mio gusto la Cuvée Les Etoiles de la Gastronomie Millésimé Prestige 2006, con i suoi 10 anni sui lieviti aveva un passo in più. Ottenuto con predominanza di Chardonnay di Chouilly e Vertus ad aggiunta di Pinot nero di Chamery. Si offre al naso con note ancora agrumate. In bocca ha struttura ampia e variegata che ci fa percepire il valore del tempo oltre che del vitigno. Decisamente uno champagne “gastronomico” da tutto pasto.
Fra gli altri prodotti degustati, seppur non rientri nella mia beva abituale, vi segnalo la Cuvée Spèciale di Alexandre Filaine. Classico assemblaggio delle tre uve, con una prevalenza di pinot nero. Terreni gessosi posti sotto un sottile strato di argilla nella Vallée de la Marne. Realizzato in solo 3.000 esemplari su di un fazzoletto di terreno, 1,5ha. Naso ampio che spazia dagli agrumi alla pasticceria con piacevoli note ossidative. Freschezza corroborante consequenziale a quanto promesso al naso. Finale sapido e lungo. Altro prodotto da tutto pasto. Sarà che sia l’ora di fermarmi a mangiare qualcosa?…:-)
In effetti se non mi ricordo male la kermesse propone anche un seminario di analisi sensoriale fra champagne e tartufo bianco di Alba… Come perdere un’occasione si ghiotta…? Interessante l’introduzione alla storia del tartufo che si fonde con quella del territorio. Natale Romagnolo, giudice di analisi sensoriale del tartufo, nonché autore del libro “Il mistero e il fascino del tartufo. Una storia d’amore” ha spiegato in modo divertente e coinvolgente i rudimenti per l’analisi e la valutazione del tartufo. Sicuramente nozioni di cui tutti i presenti faranno tesoro la prossima volta che compreranno un tartufo.
Si è passati poi alla prova pratica di parring con lo champagne. Qui c’è stata una caduta di toni. Se infatti il Tuber magnatum esprime il suo charme all’olfatto e non al palato, lo champagne proposto avrebbe dovuto avere più spinta nei profumi per contrastare le note decise del suo compagno. Mi ripropongo di fare degli abbinamenti di mia libera scelta per provare la mia affermazione. Così al volo mi viene in mente di abbinarci Amor de Deutz… Anche quest’anno non posso che dare un giudizio positivo alla giornata degustazione ed un più per essere riusciti ad organizzarla in tempi difficili come questi. Alla prossima.
Thank you!!1
🙂