Si è conclusa Lunedi 16 maggio la due giorni di “Vini d’Autore Terre d’Italia” organizzata da Luca Bonci & co. de L’AcquaBuona giunta alla quarta edizione. Cambio di location che ha visto l’utilizzo della consolidata struttura dell’UNA Hotel di Lido di Camaiore, dove viene organizzata anche “Terre di Toscana”, che ben ha accolto i circa 1300 visitatori accorsi. Ottanta produttori per 400 etichette selezionate dalla Val d’Aosta alla Sicilia che hanno incuriosito, appassionato e fatto discutere i presenti alla due giorni. La diversità del territorio e delle sensazioni riportate nel bicchiere è stato il trait d’union che ha accumunato i produttori blasonati e le piccole realtà presenti alla manifestazione. L’occasione è stata ghiotta anche per salutare amici e conoscenti sparsi in tutto il Paese che normalmente si incontrano in manifestazioni organizzate in altre regioni.
Piacevole incontro è stato con Andrea Picchioni della omonima azienda a Canneto Pavese in provincia di Pavia. Inutile ripeterlo ai più, ma per chi mi segue da poco giova ricordare il mio amore per le bollicine metodo classico made in Italy, di cui Andrea è un ottimo interprete in Oltrepò. Il suo Profilo sosta ben 15 anni, si 180 mesi, sui lieviti prima di essere sboccato e messo in commercio. Il millesimo in degustazione era infatti il 2000 composto da maggioranza di Pinot nero ed aggiunta di Chardonnay. Conoscevo già il prodotto ovviamente, l’ho anche recensito qui, ma la versione 180 mesi è stata la prima volta anche per me. Ho notato che sempre maggior numero di produttori in Oltrepò stanno aumentando il periodo di maturazione sulle fecce dei propri prodotti e devo dire che i risultati sono di tutto rispetto. Speriamo che questa sia la strada per dare unicità e pregio ad una denominazione che ancora stenta ad occupare un posto di rilievo nel panorama nazionale. Lascerò in fondo i miei commenti sul Profilo 2000 perché mi preme portare a conoscenza di tutti che questo particolare metodo classico non verrà più prodotto. Ho chiesto ad Andrea il perché di questa drastica scelta e lui, col suo modo accattivante di fare, mi ha mostrato i palmi delle sue mani, mani da vignaiolo, dicendomi se erano mani da Buttafuoco e non da metodo classico. E’ infatti su questo vino, che Andrea sente più corrispondente alla sua natura, che ha deciso di puntare cercando di ottenere un prodotto che lo rappresenti. Ovviamente ho subito lanciato una petizione fra gli amici presenti, ed ora via web, per far desistere Andrea da questo insano proposito lasciando me ed altri appassionati come me orfani di un prodotto così particolare, per cui sostenetemi in questa battaglia..:-)
Il profilo è un pas dosè millesimo 2000. Colore carico e perlage fine e diradato alla vista, non dimentichiamo i 180 mesi sui lieviti. Naso caratterizzato da profumi di tostature croccanti proprie del vitigno, frutta secca e biscotti al forno, leggera cipria ed un ricordo di miele. Bocca verticale, tagliente e senza fronzoli. La bollicina, suadente e rotonda scivola ed aumenta le sensazioni della freschezza. Ottima sapidità e croccantezza di frutto. In perfetto equilibrio fra le sue componenti ha una piacevole lunghezza di beva.